Mauro Brutto, cronista del quotidiano LUnità, è uno dei primi colleghi a raggiungere via Mancinelli. Ascolta con attenzione le parole del capo di Gabinetto della questura di Milano, Bessone: È chiaro. Si tratta di un regolamento di conti, una faida fra gruppi della nuova sinistra o inerente al traffico di stupefacenti. Mauro Brutto corre in redazione e compone il suo articolo: È stato possibile compiere una prima analisi sui due corpi che riconferma la ferocia degli assassini e la chiara volontà di uccidere. Iannucci è stato raggiunto da due colpi alla gola, sparati dal basso verso lalto, come se il killer avesse estratto la pistola improvvisamente,mentre era a lui vicino. Sul corpo di Tinelli sono stati contati 7 fori di entrata: due al torace, uno nella regione ascellare destra, uno allinguine dalla parte destra, uno al braccio destro, uno al gluteo destro e lultimo al fianco destro. È evidente che ha continuato a sparare al giovane anche dopo che era caduto a terra. Alcuni inquirenti fanno circolare la voce che è una calibro 32 a uccidere Fausto e Iaio. Mauro Brutto smonta il tentativo di deviare lindagine verso altre piste. Non si capisce per quale motivo gli attentatori dovrebbero aver modificato la pistola le cui munizioni, le 7,65, sono facilmente reperibili. I killer hanno usato pistole automatiche avvolte in sacchetti di plastica. Ecco perché sul luogo dellomicidio non sono stati trovati i bossoli e i testimoni hanno sentito colpi ovattati. Un particolare che conferma il livello di professionalità: gli assassini non intendevano rinunciare al vantaggio della rapidità di tiro fornita da una pistola automatica senza però correre il rischio di disperdere i bossoli e lasciare quindi una traccia. La necessità da parte degli assassini di sfruttare la rapidità di tiro delle automatiche indica che intendevano essere certi di uccidere nel minor tempo possibile per non dare ai testimoni la possibilità di descrivere, anche in modo approssimativo, i loro volti.
Nei suoi articoli, Mauro Brutto puntualizza gli elementi certi del duplice omicidio: L’unico dato certo che polizia e magistrato hanno confermato alla stampa è che Lorenzo e Fausto sono caduti in un vero e proprio agguato e non sono stati vittime di una lite o di un diverbio scoppiato allimprovviso. Anche se i due ragazzi sono stati visti da alcuni testimoni parlare con gli assassini, costoro li avevano attesi lungo la strada che portava a casa di Tinelli, con in tasca pistole avvolte in sacchetti di plastica per impedire ai bossoli di
cadere in terra e cancellare unimportante traccia.
Infine Mauro Brutto si pone una domanda:
osa è accaduto negli ultimi dieci minuti di vita di Fausto e Lorenzo? Questo vuoto di dieci minuti nella ricostruzione di
ciò che è avvenuto sabato 18 marzo al Casoretto era apparso già da alcuni giorni come lelemento
risolutivo del caso….
Il cronista cerca indizi, trova forse prove, ma…
25 novembre 1978, ore 20,45. Mauro Brutto esce dalla sua macchina ed entra nel bar tabacchi in via Murat 36. Rimane giusto il tempo per comprare due pacchetti di sigarette, beve un aperitivo poi schizza fuori. Supera la prima metà della strada, proprio sulla striscia bianca che divide le carreggiate.
Guarda da una parte, cè una Fiat 127 rossa, attende il passaggio ma nella direzione opposta appare una Simca 1100 bianca che viaggia a 70 chilometri allora. La vettura punta su Mauro, lo coglie di striscio, quanto basta per farlo finire sotto le ruote della 127 che lo travolgono e lo uccidono. Questa almeno resta la versione ufficiale a cui nessunocrede, ancora oggi. Swipe from the left edge in safari to go back gps tracking device for phones one page.